GENERE: Commedia,Satira
REGIA: Larry Charles
SCENEGGIATURA: Sacha Baron Cohen, Alec Berg, Jeff Schaffer, David Mandel
ATTORI: Sacha Baron Cohen, Ben Kingsley, Anna Faris, Fred Melamed, Jason Mantzoukas, Rock Kohli, Chris Gethard, Jeff Grossman, Megan Fox, John C. Reilly.
FOTOGRAFIA: Lawrence Sher
MONTAGGIO: Greg Hayden, Eric Kissack
MUSICHE: Erran Baron Cohen
PRODUZIONE: Four by Two Films, KanZaman Services, Kanzaman
DISTRIBUZIONE: Universal Pictures
PAESE: USA 2012
DURATA: 83 Min
FORMATO: Colore
Sito Italiano
Ispirato dal best seller "Zabibah and The King" di Saddam Hussein
Trama:
L’eroica storia di un dittatore che ha rischiato la sua vita per fare in
modo che la democrazia non prenda piede nel Paese che sta amorevolmente
opprimendo.
Commento:
Folle, dissacrante, sarcastico e politicamente scorretto come ogni personaggio che si rispetti partorito dalla mente di Sacha Baron Choen. Il dittatore dello stato immaginario di Wadiya (Nord Africa) Hafez Aladeen ha da sempre "amorevolmente" oppresso il suo popolo. La pellicola ironicamente ispirata dal libro scritto da Saddam Hussein, prende spunto dalla realtà per creare una satira politica tagliente. Omaggia con ironia tutti i dittatori reali con licenza di ridicolizzare l’intero sistema. Riflette in chiave umoristica tutte le realtà contorte che viviamo nel totalitarismo democratico dei nostri giorni.
Diversamente dai lavori precedenti come Borat e Bruno, diretti sempre da Larry Charles (Religious – Vedere per Credere), il camaleontico Sacha non si è limitato a creare solo il soggetto ma altresì ha scritto anche una spassosissima sceneggiatura ed è affiancato da veri attori, niente candid camera questa volta. Si ride di gusto e tanto, è un dittatore crudele è vero ma solo in superficie, in realtà è alla completa mercé dei suoi sudditi. Un personaggio sfarzoso e gradasso in pubblico, che in privato soffre di solitudine, è completamente impotente. Un vero incapace.
L’attore inglese si conferma un provocatore nato. Presa di coscienza nei confronti della dittatura organizzata il suo Aladeen omaggia in un discorso contro la democrazia, il grandissimo Charlie Chaplin de “Il grande Dittatore”. Attacca e demolisce a colpi di battute ogni estremismo. Un viaggio interiore dittatoriamente e democraticamente delirante. La pellicola di tanto in tanto presenta qualche segno di cedimento strutturale soprattutto nella narrazione. Grottesco e irriverente riesce comunque a non annoiare confermandosi in fine un opera discreta molto più riuscita rispetto alle sue ultime produzioni. Intelligentemente demente.
Pro.
Un ispiratissimo Sacha Baron Choen.
Dissacrante, Follemente sarcastico.
Dissacrante, Follemente sarcastico.
Contro.
Qualche cedimento strutturale nella sceneggiatura.
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