USCITA CINEMA: 01/01/2013
GENERE: Drammatico, Thriller
REGIA: Giuseppe Tornatore
SCENEGGIATURA: Giuseppe Tornatore
ATTORI: Geoffrey Rush, Jim Sturgess, Donald Sutherland, Sylvia Hoeks, Philip Jackson, Dermot Crowley, Liya Kebede
FOTOGRAFIA: Fabio Zamarion
MONTAGGIO: Massimo Quaglia
MUSICHE: Ennio Morricone
PRODUZIONE: Paco Cinematografica
DISTRIBUZIONE: Warner Bros. Pictures Italia
PAESE: Italia 2012
DURATA: 124 Min
FORMATO: Colore
Trama:
Virgil Oldman (il premio Oscar® Geoffrey Rush) é un genio eccentrico, esperto d'arte, apprezzato e conosciuto in tutto il mondo. La sua vita scorre al riparo dai sentimenti, fin quando una donna misteriosa (Sylvia Hoeks) lo invita nella sua villa per effettuare una valutazione. Sarà l'inizio di un rapporto che scovolgerà per sempre la sua vita.
Commento:
Dispiace accertare che con un minimo di cura in alcuni aspetti, il ritorno di Tornatore al thriller ci poteva regalare un vero e proprio capolavoro. Intendiamoci, la sua ultima fatica è sicuramente un bellissimo film, eppure la pellicola a mio modesto parere difetta. Difetta di alcune forzature di sceneggiatura evidenti, soprattutto in un finale precipitoso. Se da una parte tutto ciò può essere visto come voluto dallo stesso regista, dall'altra no. Il tutto può essere letto come voglia di far quadrare inevitabilmente solo il risultato finale. Un imperfezione veniale o meno (allo spettatore deciderlo) che non mina comunque la bellezza evidente di questa ottima pellicola. Attori in palla, ambientazioni straordinarie, il livello di attenzione viene mantenuto alto da un montaggio incalzante.
Omaggio al mondo dell’arte (molte le opere citate), concepito in modo ricercato ed accurato. Un thriller senza assassini intricatissimo e intrigantemente scritto come un complicato puzzle. La trama è semplice malgrado ciò fa un ottimo uso della suspense senza suspense, giocando abbondantemente sulla geometria degli spazi, tanto da incollare completamente lo spettatore al seggiolino. Evito in questa sede di raccontare parte della trama perché credo che questo sia uno di quei film dove sia assolutamente necessario arrivare vergini alla visione.
L’ ossessione degli spazi, la paura del mondo esterno, la fiducia incondizionata e l’importanza dell’amore nella vita di un individuo, dal quale anche i più scaltri alla fine restano indifesi. I soggetti più calcolatori sapranno rischiare per amore? Puzzle che gioca sul vero e finzione che pezzo dopo pezzo mostra sempre più una parte di se.
Discreta la colonna sonora del buon Ennio Morricone, meno ispirato che in passato ma comunque in buono stato. Un opera diretta e interpretata benissimo, scritta con criterio sa conquistare completamente il suo pubblico. Nella capitale a due mesi dalla sua uscita è ancora in programmazione in sala, questo è un grandissimo risultato. Il buon cinema viene sempre è comunque ricompensato. Da vedere assolutamente senza alcuna esitazione.
Pro.
- Incolla al sedile senza assassini e assassinati.
- Tecnicamente valido.
- Degno di essere esportato all'estero.
Contro.
- Qualche forzatura di sceneggiatura del finale.
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