USCITA CINEMA: 09/05/2013
GENERE: Horror
REGIA: Fede Alvarez
SCENEGGIATURA: Fede Alvarez, Rodo Sayagues, Diablo Cody, Sam Raimi
ATTORI: Jane Levy, Shiloh Fernandez, Jessica Lucas, Lou Taylor Pucci, Jim McLarty, Elizabeth Blackmore
FOTOGRAFIA: Aaron Morton
MUSICHE: Roque Baños
PRODUZIONE: FilmDistrict, Ghost House Pictures, Sony Pictures Entertainment
DISTRIBUZIONE: Warner Bros. Italia
PAESE: USA 2013
DURATA: 91 Min
FORMATO: Colore
VISTO CENSURA: VM14
Remake de "La casa" (1982)
Trama:
Cinque amici ventenni si rifugiano in una vecchia capanna dove scoprono il Libro dei Morti. Finiranno per evocare involontariamente i demoni che vivono nei boschi e le loro stesse vite saranno messe in pericolo.
Commento:
Ormai è una moda, e non mi riferisco alla conclamata mania hollywoodiana di realizzare dei remake ma alla poca voglia di molti appassionati e addetti ai lavori di commentare e analizzare dignitosamente una nuova interpretazione di un film di successo. La caccia alle streghe è aperta fin dal primo annuncio, l’inutilità viene rimarcata aspramente e quasi nessuno si prende il lusso di dire chiaramente il perché. Usciti dal cinema la prima parola che è venuta in mente a tutti è “merda” e tutto il contorno prende il colore della cacarella. La domanda ora nasce spontanea: “Il film è realmente così brutto?” Certo o meglio in parte lo è veramente, soprattutto per i vecchi appassionati della trilogia originale. Ma affrontiamo l’abisso per gradi.
Una mattina come tante il buon vecchio Sam Raimi e il suo compagno di merende Bruce Campbell decidono di rivitalizzare uno dei titoli più famosi della loro felice collaborazione e di produrre, in occasione del trentennale del film originale una nuova trasposizione fondendo tra di loro il classico di un tempo e la tecnologia dei giorni nostri. Una buona occasione per alzare qualche nuovo dollaro e riportare alla luce per i profani un vecchio lavoro.
Furbescamente decidono anche di non partecipare direttamente alla creazione della pellicola ma di lasciare l’ingrato compito all'esordiente regista Fede Alvarez, alla sua prima regia cinematografica dopo il corto indipendente Panic Attack, con il quale il giovane uruguaiano ha attirato le attenzioni di Raimi. Al ragazzo lo stile visivo del resto non manca neanche in questo lavoro.
L’attenzione ottenuta ha permesso, allo stesso Fede, anche la possibilità di scrivere la sceneggiatura con il suo fido partner Rodo Savagues ed è qui che indubbiamente casca l’asino. Il duo ha dichiarato più volte di voler scrivere e realizzare un film terrificante e in parte ci sono riusciti. Purtroppo non per le loro intenzioni perché il film tutto fa tranne che mettere paura. Sgomenta per le banalità che ancora oggi da spettatori dobbiamo subire per vedere il solito polpettone splatter privo di ogni vera inventiva, sostenuto sempre dallo stesso trittico moderno fatto di fica, bimbomikia e sangue. I soliti telefonati cliché del genere. La prima cosa che salta all'occhio è la totale pulizia, sia visiva che fisica dei protagonisti, bellocci che poco hanno di vero nei confronti degli attori originali più simili ai vicini di casa di ognuno di noi. Viene anche a mancare l’ironia più sottile di un tempo in favore di una componente più dannatamente trash e volgarotta accompagnata da dialoghi disarmanti.
Detto questo, bisogna considerare che: tra resurrezioni con defibrillatori fatti in casa, acqua e zucchero, la citazione della mano monca, la sfida con le armi di Jason e Leatherface, i proiettili recuperati non si sa dove e naturalmente i nuovi modi di far uscire il sangue, il divertimento e le risate non mancano. Il godimento viscerale invece scarseggia e a fine visione non resta che pronunciare “Ma chi me lo ha fatto fare”. Un film che innalza ancora di più il valore di una pellicola come “Quella Casa nel Bosco”.
Pro.
- Sangue Rosso Sangue.
- Dialoghi di una demenza senza pari.
- Le risate non mancano.
Contro.
- La Paura invece si.
- Poche idee e tutte sbagliate.
- Occasione sprecata per conquistare il pubblico alla prima regia.
Io non l'ho trovato affatto male, anche se le vette dell'originale sono irraggiungibili.
RispondiEliminaCosì come gli standard di Quella casa nel bosco.
Di solito non sono contro i remake però questo per me è veramente deludente
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