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martedì 15 novembre 2011

Love for Life – Voglio ancora Vivere

USCITA CINEMA: Prossimamente
REGIA: Gu Changwei
SCENEGGIATURA: Yan Laoshi, Gu Changwei
ATTORI: Zhang Ziyi, Aaron Kwok

MUSICHE: Zuoxiao Zuzhou
PRODUZIONE: Hing Lung Worldwide Group Limited
PAESE: Cina 2011
GENERE: Drammatico
DURATA: 100 Min
FORMATO: Colore




In concorso al Festival di Roma 2011



Trama: 

In un piccolo villaggio cinese, un traffico illecito di sangue ha diffuso l'AIDS nella comunità. La famiglia Zhao è al centro della vicenda: Qi Quan, il figlio maggiore, è stato il primo a indurre i vicini a donare il sangue con la promessa di denaro veloce. Il nonno, disposto a tutto pur di rimediare al danno causato dalla sua famiglia, trasforma la scuola locale in una casa di cura per i malati. Fra i pazienti c'è il suo secondo figlio De Yi, che affronta la morte imminente con rabbia e incoscienza. De Yi incontra la bellissima Qin Qin, moglie del cugino, recente vittima del virus. I due sono attratti l'uno dall’altra, condividendo l'amarezza e la paura del loro destino. Pur senza aspettative per il futuro, diventano amanti ma si accorgono presto di essere davvero innamorati l'uno dell’altra.



Commento:

Una storia d’amore, tormenta e sofferta, è alla base di questo primo lungometraggio autorizzato dal governo cinese sullo scandaloso traffico di sangue e del conseguente diffondersi dell’Aids che sconvolse la Cina negli anni 90. E’ bene ricordare che tutta la troupe e gli interpreti hanno accettato di lavorare senza percepire compenso, comprese le stelle Zhang Ziyi e Aaron Kwok. Purtroppo come spesso accade il film in fase di montaggio è stato completamente deturpato di circa 50 minuti per le ben note logiche commerciali.  Contrariamente alla maggioranza dei casi in cui i tagli effettuati in cabina di montaggio migliorano di molto la fluidità di pellicole in precedenza prolisse o ridondanti, in questo caso si è ottenuto l’effetto contrario.


Vittima di un ritmo lento poco conforme al cinema occidentale la prima parte del lungometraggio si mostra allo spettatore asciutta e sintetica con il susseguirsi degli eventi chiaramente poco amalgamati tra loro. I tagli eccessivi rendono la prima metà del film poco digeribile agli spettatori non abituati alla cinematografia orientale. Fortunatamente una seconda parte più raffinata ci mostra l’epilogo di questa storia d’amore tra malati terminali, consapevoli del poco tempo rimasto. Una relazione sofferta che prendere piede tra mille difficoltà in una disperata ricerca di felicità momentanea, di un amore per la vita. Tecnicamente elegante e con ottime interpretazioni la pellicola cerca di sensibilizzare riguardo la condizione disperata, la fragilità, l’emarginazione e la diffidenza, che allora come oggi vivono i malati di AIDS. Patologia che troppo spesso sopprime la vita sociale prima di quella corporea. Pur con i suoi difetti il film resta comunque interessante ed elegante come la sua bellissima protagonista.


Pro.
Fotografia e realizzazione raffinata.
Zhang Ziyi deliziosa.

Contro.
Tagli vistosi al girato e alla sceneggiatura.
Prima parte poco scorrevole.






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