REGIA: Curtis Hanson
SCENEGGIATURA: Peter Gould
ATTORI: William Hurt, Edward Asner, Billy Crudup, Paul Giamatti, James Woods, John Heard, Amy Carlson, Topher Grace
FOTOGRAFIA: Kramer Morgenthau
MONTAGGIO: Plummy Tucker, Barbara Tulliver
MUSICHE: Marcelo Zarvos
PRODUZIONE: HBO Films, Home Box Office (HBO), Spring Creek Productions
PAESE: USA 2011
GENERE: Drammatico
DURATA: 110 Min
FORMATO: Colore
Fuori concorso al Festival di Roma 2011
Trama:
Una sconcertante cronaca della crisi finanziaria del 2008 e del fallimento del colosso Lehman Brothers. Henry "Hank" Paulson è il segretario del Tesoro ed ex Presidente e Amministratore Delegato di Goldman Sachs. Attorno a lui si muovono i magnati che governano l'economia del pianeta: il Presidente della Federal Reserve; il Presidente della New York Federal Reserve Bank; il Presidente e Amministratore Delegato di JP Morgan Chase; l'Amministratore Delegato della Lehman Brothers. Il film attraversa le intricate vite di questi potenti broker, alle prese con l'avvio del più grave crack finanziario dal 1929.
Commento:
Un avvincente dietro la quinte che ripercorre le drammatiche settimane, con tutti i retroscena della crisi finanziaria del 2008, a partire dal fallimento del colosso Lehman Brothers. Il regista Curtis Hanson, premio Oscar con LA Confidental, punta a fornire uno occhio attento alla grande depressione del terzo millennio. La pellicola si avvale di un cast straordinario che parte da William Hurt e Bill Pullman per proseguire con Paul Giamatti, James Woods e Cynthia Nixon tutti più o meno ben calati nella parte. Basato sull’omonimo libro di Andwen Ross Sorkin, reporter del New York Times che con un’incredibile serie di scoop svelò i retroscena della crisi.
Un autentico bestseller pubblicato anche in Italia da De Agostini (2010), riporta fedelmente l’intreccio politico-finanziario che caratterizzano i giorni della colossale crisi finanziaria, una sconcertante cronaca degli avvenimenti con gli incontri e le manovre elaborate tra i corridoi della politica. Viene forse a mancare il dramma umano e morale che per mancanza di tempo non viene affrontato con la dovuta complessità. Un peccato perché il destino economico in mano a pochi uomini poteva offrire un interessante spunto narrativo. La pellicola da par suo offre un ritmo incalzante, senza pausa e anche per questo purtroppo affronta gli argomenti con un piglio forse un po’ toppo didascalico, usando i fondamentali dell’economia in maniera poco chiara per i meno esperti del settore. Un difetto non marginale per gli spettatori più sofferenti del genere documentaristico che in questo caso lascia poco spazio alla sceneggiatura da classico lungometraggio.
Pro.
Praticamente è un documentario con cast stellare.
Storia moderna da non lasciarsi sfuggire.
Praticamente è un documentario con cast stellare.
Storia moderna da non lasciarsi sfuggire.
Contro.
Clima didascalico non adatto a tutti.
Fondamentali dell’economia di non facile comprensione.
Clima didascalico non adatto a tutti.
Fondamentali dell’economia di non facile comprensione.
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