USCITA CINEMA: 17/01/2013
GENERE: Azione, Western
REGIA: Quentin Tarantino
SCENEGGIATURA: Quentin Tarantino
ATTORI: Jamie Foxx, Leonardo Di Caprio, Christoph Waltz, Samuel L. Jackson, Kurt Russell, Jonah Hill, Kerry Washington, Tom Savini, Gerald McRaney, Tom Wopat, James Russo, James Remar, Todd Allen, Don Johnson
FOTOGRAFIA: Robert Richardson
MONTAGGIO: Fred Raskin
PRODUZIONE: A Band Apart, Sony Pictures, The Weinstein Company
DISTRIBUZIONE: Warner Bros. Italia
PAESE: USA 2012
DURATA: 165 Min
FORMATO: Colore
Sito Italiano
Trama:
Schultz è sulle tracce degli assassini fratelli Brittle, e solo l’aiuto di Django lo porterà a riscuotere la taglia che pende sulle loro teste. Il poco ortodosso Schultz assolda Django con la promessa di donargli la libertà una volta catturati i Brittle – vivi o morti.
Il successo dell’operazione induce Schultz a liberare Django, sebbene i due uomini scelgano di non separarsi. Al contrario, Schultz parte alla ricerca dei criminali più ricercati del Sud con Django al suo fianco. Affinando vitali abilità di cacciatore, Django resta concentrato su un solo obiettivo: trovare e salvare Broomhilda, la moglie che aveva perso tempo prima, a causa della sua vendita come schiavo.
Commento:
Secondo omaggio, rivolto, al cinema di genere italiano per Quentin Tarantino, dopo il bellissimo “Bastardi senza gloria” (2009). Lo“Spaghetti Western” è un genere di costruzione italiana, nato a cavallo dei primi capolavori di Sergio Leone, di cui furono girate circa 500 pellicole nell'arco di soli 10 anni (1964-1974). Contraddistinto da un uso della violenza più marcato e da un quadro di insieme più sporco e ruvido del western di matrice americana del periodo. Ne è un esperto il regista americano che con la sua nuova opera onora uno dei maestri del genere Sergio Corbucci e uno dei suoi film più riusciti Django, interpretato da Franco Nero, presente con un piccolo cameo anche qui.
In nomination per ben 5 premi Oscar, esplora uno degli avvenimenti più agghiaccianti della storia americana la schiavitù, ed è influenzato dalla famosissima storia di Sigfrido e Broomhilda. Il talento narrativo di Quentin è ancora una volta perfetto. Completamente guadagnata la sua fresca vittoria ai Golden Globe alla voce sceneggiatura. Un piatto di spaghetti brutale, sapientemente cinico e spassionatamente divertente, cotto perfettamente al dente e servito con tanto sangue e dialoghi taglietti. Il risultato è come sempre un film violento che ridicolizza la violenza stessa. Meravigliosamente confermata ancora una volta a pieno la sua grandezza.
In molti da anni lo accusano di saper fare solo un buon copia e incolla di altre pellicole. In parte è vero, tuttavia in quanti sanno realmente creare qualcosa di originale da un genere così ampiamente sfruttato?! E’ Tarantino il collante essenziale per sostenere tutte le parti di questo perfetto puzzle creativo. In 165 minuti, la sceneggiatura, le interpretazioni, il montaggio e la fotografia non mostrano il fianco. Basti pensare che tutte hanno ottenuto una nomination. L’opening iniziale con la marcia degli schiavi sul bellissimo tema sonoro originale di Django scritto dal grande Luis Bacalov, porta subito l’acqua sul fuoco alla giusta temperatura, mentre è lo sguardo duro e ribelle di uno perfetto Jamie Foxx a mettere il legittimo quantitativo di sale. Sarà subito amore per ogni appassionato di cinema che si rispetti.
E’ puro divertimento, costruito su maestosi dialoghi e messo in scenda da grandi interpretazioni. La vittoria di Christoph Waltz come miglior attore non protagonista ai recentissimi G.Globe, e la conseguente nomination agli Oscar, è solo la punta più alta di un cast che mette in scena una serie di interpretazioni di livello. Menzione speciale per la coppia di bastardi schiavisti Leonardo Di Caprio e Samuel L. Jackson veramente da applauso. Colonna sonora perfetta, che arriva fino all’hip-hop, a dare il ritmo all’intero film grazie ad un montaggio sonoro anch'esso in nomination.
Tecnicamente un lavoro impeccabile su tutti i livelli. Un ritratto sul razzismo americano surreale nel divertimento ma reale nel tratteggiare un quadro feroce di una America pre-guerra civile nascosta spesso agli stessi americani. L’intera rappresentazione dello schiavismo di film come “Via Col Vento” completamente ridicolizzata. Il miglior Western degli ultimi anni che mette in riga con “Grinta” anche l’ultimo bellissimo recente omaggio al genere dei fratelli Coen. Attenzione all'esplosivo cameo del regista. Onoraci ancora a lungo caro Quentin!
Pro.
- Tecnicamente su alti livelli.
- Tagliente, brutale, spropositato.
- Dialoghi epici.
Contro.
- Quel poco che non va è superfluo indicarlo.
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