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mercoledì 17 aprile 2013

Spartacus (La Serie TV) – Gratitude

Spartacus Complete Banner Series

Spartacus è una serie televisiva statunitense incentrata sulle gesta di Spartaco. Mescolando azione e pathos, la serie racconta le gesta del trace Spartaco, fatto prigioniero dai romani e divenuto gladiatore, e della sua rivolta contro la Repubblica romana nel 73 a.C., illustrando come poteva essere la vita da gladiatore del trace. (fonte)

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Si è chiusa da pochi giorni sul suolo statunitense una delle serie più epiche della storia della Tv. L’emittente a stelle e strisce Starz ha vinto la sua scommessa, attirando milioni di spettatori in tutto il mondo infischiandosene del calo evidente dell’audience televisivo, la stanchezza ebete da sempre palesata dallo spettatore medio americano, puntando il massimo delle proprie risorse sulla forza del suo servizio online. Pur con tutti i suoi evidenti difetti questa serie è stata e sarà per sempre un cammino glorioso, la rinascita del genere peplum rivisto e corretto in chiave moderna con una spruzzata pulp come tanto piace a Tarantino. Ha sollazzato, fomentato, divertito, appassionato, eccitato, disgustato, emozionato, sorpreso e perché no anche deluso tutti gli appassionati che hanno dato alla serie la possibilità di entrare nella propria programmazione.

Spartacus Blood and Sand

Demolita inizialmente da una serie di critiche per l’evidente sovrabbondanza di violenza, sangue, sesso, discrepanze dal cotesto storico e uso della computer grafica. Tutte rimostranze vere anche se figlie della poca voglia di voler capire e apprezzare il progetto. Non una ricostruzione storica, ne tanto meno una serie da intellettuali, solo tanto testosterone, esagerazioni e baracconate, una giostra di proporzioni epocali. La produzione non si è fatta mancare nulla: volgarità, azione, tradimenti, colpi di scena, amicizia, fratellanza, amori e ancora tanto altro. L’ideatore Steven S. DeKnight, i produttori, tra i qui spicca Sam Raimi e i loro collaborati hanno osato di brutto, non si sono fermati davanti a nulla. Il sangue è sceso copioso dagli arti tagliati e dalle teste rotolanti, stupri, incesti e rapporti omosessuali. Da segnalare che spesso e volentieri i rapporti tra lo stesso sesso, sono stati quelli emotivamente più coinvolgenti della saga, capaci di esprimere un messaggio di amore oltre la propria identità sessuale. Sicuramente questa è stata anche una idea concepita a tavolino, consapevoli della possibilità elevata di appassionati spettatori gay. Non un limite ma una buona trovata per unire l’utile al dilettevole.  

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Un prodotto talmente ben costruito che è riuscito a sopravvivere anche alla prematura scomparsa del suo protagonista, Andy Whitfield, giovane attore venuto a mancare per un linfoma nel 2011. La produzione ha sperato in un suo ritorno fino alla fine, e per permette al compianto Andy di curarsi senza fretta, è stato realizzato un prequel “Spartacus: Gods of the Arena” che presenta le gesta di Gannicus, primo gladiatore della casa di Quinto Lentulo Battiato ad essere nominato libero. Per chi non ha ancora avuto la possibilità di vedere la serie, consiglio di vedere questo prequel dopo la prima stagione, perché piena di spoiler sul finale della prima.

Spartacus: 3

Degnamente sostituito lo sfortunato Andy con l’attore australiano Liam McIntyre, che ha faticato non poco inizialmente per entrare nel cuore dei fan, la serie non ha perso un grammo della sua forza. Ci sono state delle perdite come i combattimenti nell’arena, sostituiti da quelli sul campo di battaglia e gli intrighi dei ludus avvicendati dalle strategie di guerra. Sacrifici purtroppo con il tempo dovuti allo scorrere della narrazione non fedele ma in linea con il contesto storico.

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Come mia consuetudine preferisco non commentare direttamente gli eventi o il finale di una serie televisiva per evitare di rovinare la sorpresa. Quello che posso dire è che ho sofferto non poco per questo estremo ultimo saluto assistendo alla caduta uno dopo l’altro di compagni di tante serate passate davanti allo schermo. Durante i titoli di coda dell’ultimo episodio della serie vengono ripresentati tutti i personaggio fondamentali della saga, nessuno escluso, è un viaggio nei ricordi che si conclude con un intenso omaggio a Whitfield.

Spartacus: War Of The Damned 2013

Una serie sanguinea, che al fomento ha saputo contrapporre i sentimenti e il desiderio di libertà. Iniziata come una serie apparentemente truzza e trash ha finito per essere un punto di svolta per i prodotti di questo livello. Il finale, se pur desolante per il vuoto lasciato, si segnala come uno dei più belli e azzeccati del genere epico. Non vi è traccia della classica sensazione di incompiuto. Abbiamo vissuto tutti una grande storia, culminata nel miglior modo possibile.

spartacus la serie

Ad essere pignoli potremmo affermare che la serie ha creato un notevole squilibrio tra sentimento e moralità dove vengono esaltati i gladiatori (vittime) e  completamente affossati i Romani (carnefici) colpevoli di ogni abuso contro ogni logica per tenere vivo il più altro possibile il tema centrale. Spartacus simbolo della libertà stessa, riportato alla luce dopo anni di oblio. Sarà impossibile colmare questo vuoto, fatela vostra, possibilmente in lingua originale, contro ogni tipo di pregiudizio. Non ve ne pentirete.

spartacus la serie

Pro.

  • In nome della libertà
  • Gran belle interpretazioni.
  • Sangue,sesso e violenza.
  • Alti livelli di epicità.

Contro.

  • Non è una ricostruzione storica.
  • Truzza, Cafona, volgare poco intellettuale.

 

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