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domenica 24 luglio 2011

Drag Me to Hell - Il ritorno del vecchio Sam

USCITA CINEMA: 11/09/2009
REGIA: Sam Raimi
SCENEGGIATURA: Sam Raimi, Ivan Raimi
ATTORI: Justin Long, Jessica Lucas, Alison Lohman, David Paymer, Reggie Lee, Fernanda Romero, Bojana Novakovic, Dileep Rao, Bill E. Rogers, Lorna Raver, Ksenia Jarova


FOTOGRAFIA: Peter Deming
MONTAGGIO: Bob Murawski
MUSICHE: Christopher Young
PRODUZIONE: Buckaroo Entertainment, Ghost House Pictures, Mandate Pictures
DISTRIBUZIONE: Lucky Red Film
PAESE: USA 2009
GENERE: Horror, Thriller
FORMATO: Colore 35mm - 2.35 : 1






Trama:

Christine Brown è un’ambiziosa agente di un ufficio prestiti in attesa di una importante promozione. Per vincere la gara contro un suo collega rivale, decide di approvare lo sfratto di un’anziana Gitana ferita per questa scelta nell’orgoglio. Per questo viene colpita da una maledizione infernale che la porterà alla morte se………



 Commento (del 11 Settembre 2009):

Bentornato vecchio Sam. Dopo i successi della Trilogia di Spiderman e gli scarsi successi qualitativi come produttore di film come Boogeyman – L'uomo nero (2005) e The Grudge (i vari remake 2004 – 2006), uno dei maestri degli anni 80 dell'ironia in nero, torna al suo vecchio amore : “l’Horror”.





Premessa : se cercate novità, idee originali o fantasmagorici effetti speciali, lasciate perdere. Raimi rinnova il classico, torna con il suo modo originale per i i tempi che furono, di terrore e grosse risate. Gli effetti speciali seppur migliori, fanno il verso agli anni andati, ma il salto dalla sedia è assicurato, così come grosse risate subito dopo. La scena della lotta nel parcheggio, per esempio, è un chiaro omaggio gustoso al cinema dell'orrore dei bei tempi. Questo è il regista che negli anni 80 abbiamo amato per La Casa o l’Armata delle Tenebre .




Certo non ci troviamo di fronte ad un capolavoro come i citati film, ma siamo comunque al cospetto di un lungometraggio che non mancherà di piacere e illuminare gli occhi di chi è cresciuto a pane e Creepshow. L’unica nota stonata del film è il riferimento alla Lamia il male protagonista della pellicola. Figura mitologica dell’antichità greca, qui rivista dal regista come Spirito degli inferi. Ma questo è un piccolo neo che può far storcere il naso solo al pignolone di turno o all’amante del credibile solo se veritiero. Ieri per l’anteprima nazionale in una sala ben gremita del cinema Odeon, i titoli di coda sono stati accolti da uno scrosciante applauso, che per un horror la dice tutta. Da vedere senza riserve per tutti i fan del genere.

Pro.
Buon ritorno al horror anni 80
Ottimo ritmo

Contro.
Originalità nulla
Lontanissimo dagli horror moderni




Lamia:

Le lamie dell'antichità greca erano figure in parte umane e in parte animalesche, rapitrici di bambini; fantasmi seduttori che adescavano giovani uomini per poi nutrirsi del loro sangue e della loro carne. Venivano spesso chiamate anche empuse, sebbene il mito delle empuse, figlie o serve di Ecate, avesse origini differenti.

Secondo il mito originale, Lamia era la bellissima regina della Libia, figlia di Belo: essa ebbe da Zeus il dono di levarsi gli occhi dalle orbite e rimetterli a proprio piacere. Presto Lamia catturò il cuore di Zeus provocando la rabbia di Era, che si vendicò uccidendo i figli che suo marito ebbe da Lamia.
L'unica figlia ad essere risparmiata fu Scilla; probabilmente, anche Sibilla si salvò.

Lamia, lacerata dal dolore, iniziò a sfogarsi divorando i bambini delle altre madri, dei quali succhiava il sangue. Il suo comportamento innaturale fece in modo che la sua bellezza originaria si corrompesse, trasformandola in un essere di orribile aspetto, capace di mutare forma e apparire attraente per sedurre gli uomini, allo scopo di berne il sangue.

Per questo motivo la lamia viene considerata una sorta di vampiro ante litteram. (fonte wikipedia)

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