GENERE: Drammatico
REGIA: Daniele Coluccini, Matteo Botrugno
SCENEGGIATURA: Matteo Botrugno, Daniele Coluccini, Andrea Esposito
ATTORI:
Maurizio Tesei, Ughetta Onorascenzo, Michele Botrugno, Fabio Gomiero, Germano Gentile, Riccardo Flammini, Paolo Perinelli, Mattia Nissolino, Simone Crisari
FOTOGRAFIA: Davide Manca
MONTAGGIO: Mario Marrone
PRODUZIONE: Settembrini, Kimerafilm
DISTRIBUZIONE: Istituto Luce
PAESE: Italia 2011
DURATA: 89 Min
FORMATO: Colore
Sito Ufficiale
Trama:
L'estrema periferia romana fa da sfondo a tre storie prima parallele e, successivamente, legate fra di loro dal filorosso della droga e della criminalità. Marco, dopo cinque anni passati in carcere, torna a casa sforzandosi di cercare una vita normale e lontana dai traffici illeciti che avevano causato il suo arresto. Il tentativo di dimenticare il suo passato e di iniziare una nuova vita è destinato al fallimento. Marco si ritrova di nuovo a convivere con la delinquenza ed inizia a vendere cocaina sulla panchina di un piccolo parco che per lui diverrà una sorta di isola dalla quale gli è possibile osservare le vite altrui, riflettere su se stesso e metabolizzare gli eventi che lo porteranno al suo inutile sacrificio finale. Sonia, studentessa universitaria, lavora nella bisca di Sergio. Il suo tentativo di studiare e di rendersi indipendente economicamente viene vanificato dalla dura realtà che la circonda. La terza storia riguarda tre ragazzi, Faustino, Massimo e Federico. Diversi fra loro ma costretti ad un’amicizia che li rende apparentemente invulnerabili.
Commento:
Un discreto esordio per la coppia di registi e sceneggiatori romani Matteo Botrunogno e Daniele Coluccini. Un ritratto duro spietato ben girato della borgata romana sulla scia di Pasolini, composta da famiglie disagiate e ragazzi alla sbando sullo sfondo del Serpentone del Corviale, struttura di cemento armato imponente e caustica. Uno degli errori di urbanistica italiana più famosi. Lungo le strade di questo quartiere ogni giorno convivono storie di esuberante violenza, di impossibile redenzione con un solo obbiettivo “una rabbiosa sopravivenza”. Pur con qualche ingenuità narrativa, soprattutto nei primi 40 minuti, la pellicola si mostra come un testamento diretto e reale di situazioni scomode dimenticate ai margini di ogni metropoli dove regna la solitudine, l’isolamento l’essenziale. Gente lasciata a marcire dentro le proprie difficoltà. “Se mangi, se cammini, se respiri, non vuol dire che sei vivo”
Pro.
Diretto e sincero.
Discreto esordio.
Contro.
I Primi 40 minuti sono quasi asettici.
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