REGIA: Nadine Labaki
SCENEGGIATURA: Nadine Labaki, Jihad Hojeily, Rodney Al Haddad
ATTORI: Claude Msawbaa, Leyla Fouad, Antoinette El-Noufaily, Nadine Labaki
FOTOGRAFIA: Christophe Offenstein
MONTAGGIO: Véronique Lange
MUSICHE: Khaled Mouzanar
PRODUZIONE: Les Films des Tournelles
DISTRIBUZIONE: Eagle Pictures
PAESE: Francia, Libano 2011
GENERE: Commedia, Drammatico
DURATA: 110 Min
FORMATO: Colore
Sito Italiano
Presentato al Festival di Cannes 2011 nella sezione Un certain regard
Vincitore del Premio del pubblico al Festival di Toronto 2011
Trama:
Sul bordo di una strada dissestata, un corteo di donne avanza in processione verso il cimitero del villaggio. Takla, Amale, Yvonne, Afaf e Saydeh affrontano stoicamente il caldo soffocante di mezzogiorno, reggendo le fotografie dei loro amati uomini, perduti in una guerra futile, lunga e lontana. Alcune di loro portano un velo, altre indossano croci di legno, ma tutte sono vestite di nero, unite da una sofferenza condivisa. Giunta alle porte del cimitero, la processione si divide in due congregazioni: musulmani da una parte e cristiani dall'altra. Unite da una causa comune, l'impensabile amicizia tra queste donne supera, contro ogni aspettativa, tutti i punti di contrasto religiosi che creano scompiglio nella loro società e, insieme, grazie alla loro straordinaria inventiva, mettono in atto dei piani esilaranti cercando di distrarre gli uomini del villaggio, in modo da allentare la tensione interreligiosa.
Commento:
In un villaggio libanese, ferito e annientato da anni di sanguinosi conflitti religiosi interni tra credenti cristiani e mussulmani, vivono un gruppo di donne coraggiose disposte a tutto per di far cessare questi atti di esasperata violenza. Il villaggio vive da anni in isolamento e grazie ad esso convive in una sottile armonia di pace. La regista Nadine Labaki (Caramel) mostra una visione molto femminile dell’influenza che le donne hanno sull'uomo. Un film drammatico che affronta un argomento tagico come la paura del diverso con la giusta dose di ironia. La presenza di un cast di attori non professionista dona indubbiamente un realismo singolare dove spicca la sempre bellissima regista delle vesti dell’attrice protagonista. Il film diverte, fa riflettere e intrattiene discretamente. A molti la rappresentazione semplicistica di alcune situazioni e soluzioni potrebbe far storce la bocca alla luce di un messaggio troppo buonista, surreale e di difficilissima realizzazione. La pellicola invece offre ampi spunti di semplice gestione della vita, dove l’ironia è il miglior toccasana di una vita spesso troppo difficile. Spento il doppiaggio italiano.
Pro.
Messaggio di pace e uguaglianza delizioso.
Un inno alla ironia come cura per le disgrazie.
La bellezza di Labaki.
Contro.
Doppiaggio Spento.
Soluzione dei problemi un pò troppo semplicistica.
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