REGIA: Giuliano Montaldo
SCENEGGIATURA: Andrea Purgatori, Giuliano Montaldo
ATTORI: Pierfrancesco Favino, Carolina Crescentini, Eduard Gabia, Elena Di Cioccio, Elisabetta Piccolomini, Andrea Tidona, Mauro Pirovano, Gianni Bissaca, Roberto Alpi, Francesco Scianna
FOTOGRAFIA: Arnaldo Catinari
MONTAGGIO: Consuelo Catucci
MUSICHE: Andrea Morricone
PRODUZIONE: Bibi Film in collaborazione con Rai Cinema, Prodotto Da Angelo Barbagallo
DISTRIBUZIONE: 01 Distribution
PAESE: Italia 2011
GENERE: Drammatico
DURATA: 94 Min
FORMATO: Colore
Sito Ufficiale
Fuori concorso al Festival di Roma 2011
Trama:
Nicola ha quarant'anni, è proprietario di una fabbrica, ereditata dal padre, sull'orlo del fallimento. Nicola è strangolato dai debiti e dalle banche, nella Torino che vive la grande crisi economica che soffoca tutto il paese. Ma è orgoglioso, tenace. Ha deciso di risolvere i suoi problemi senza farsi scrupoli, esattamente come le finanziarie che lo vorrebbero al tappeto. Laura, sua moglie, è sempre più distante. La sta perdendo, se ne è accorto, ma non fa nulla per colmare la distanza che ormai li separa. Assediato dagli operai che lo pressano per conoscere il loro destino, in attesa di concludere una joint venture con una compagnia tedesca, Nicola avverte che qualcosa sta turbando l'unica certezza che gli è rimasta: il matrimonio. Ma invece di aprirsi con Laura comincia a sospettare di lei.
Commento:
Una fredda e grigia Torino fa da sfondo al dramma personale di Nicola Ranieri, ingegnere titolare di una fabbrica ad un passo dal fallimento. Giuliano Montaldo mette in luce la crisi contemporanea della nostra generazione, un uomo in difficoltà messo alle strette dalle banche e dai debiti, incapace di chiedere aiuto per il suo sconfinato orgoglio.
Il protagonista interpretato da un sempre abile Pierfrancesco Favino non si rassegna nel perdere la sua fabbrica eredita dal padre, un luogo che per lui è una seconda casa. Nicola è un uomo forte dai sani principi morali che non vuole scendere a compromessi. Purtroppo per lui il fallimento economico è solo la punta di un iceberg al quale si aggiungerà l’inevitabile crisi matrimoniale che lo spingerà verso scelte e situazioni impreviste per un finale quasi Noir.
I fallimenti economici e sentimentali sono discretamente amalgamati da un sceneggiatura che, tra qualche forzatura e retorica di fondo, intrattiene senza mai annoiare lo spettatore anche se non convince a pieno. Tutto questo perché purtroppo con il passare dei minuti la crisi matrimoniale prende il sopravento e salvo qualche raro tocco di genialità (i giapponesi del Sushibar) poco offre alla causa di chi la crisi la vive e la soffre veramente, riducendo il tutto al classico retaggio retorico.
Ottima la fotografia quasi monocromatica di Arnaldo Catinari, che ci regala una Tonino grigiastra e livida con pochissimo colori a testimonianza del dramma messo in atto che insieme alle buone interpretazioni sono la parte migliore del film. Da vedere ma non indispensabile.
Pro.
Splendida Fotografia.
Buone interpretazioni.
Contro.
Occasione sprecata per inquadrare al meglio la crisi del nostro paese.
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