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mercoledì 1 febbraio 2012

The Iron Lady – Una magnifica interpretazione per un film solo discreto

USCITA CINEMA: 27/01/2012
REGIA: Phyllida Lloyd
SCENEGGIATURA: Abi Morgan
ATTORI: Meryl Streep, Jim Broadbent, Harry Lloyd, Richard E. Grant, Olivia Colman, Ronald Reagan, Roger Allam, Nicholas Farrell, Julian Wadham, Anthony Head

FOTOGRAFIA: Elliot Davis
MONTAGGIO: Justine Wright
MUSICHE: Clint Mansell, Thomas Newman
PRODUZIONE: Film4, Goldcrest Pictures, Pathé, UK Film Council
DISTRIBUZIONE: Bim
PAESE: Gran Bretagna 2011
GENERE: Biografico, Drammatico
DURATA: 105 Min
FORMATO: Colore 2.35 : 1 

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Trama: 
 
The Iron Lady, ovvero Margaret Thatcher, ex Primo Ministro britannico, ormai ottantenne, fa colazione nella sua casa in Chester Square, a Londra. Malgrado suo marito Denis sia morto da diversi anni, la decisione di sgombrare finalmente il suo guardaroba risveglia in lei un'enorme ondata di ricordi. Al punto che, proprio mentre si accinge a dare inizio alla sua giornata, Denis le appare, vero come quando era in vita: leale, amorevole e dispettoso. Lo staff di Margaret manifesta preoccupazione a sua figlia, Carol Thatcher, per l'apparente confusione tra passato e presente dell'anziana donna. Preoccupazione che non fa che aumentare quando, durante la cena che ha organizzato quella sera, Margaret intrattiene i suoi ospiti incantandoli come sempre, ma a un bel momento si distrae rievocando la cena durante la quale conobbe Denis 60 anni prima. Il giorno dopo, Carol convince sua madre a farsi vedere da un dottore. Margaret sostiene di stare benissimo e non rivela al medico che i vividi ricordi dei momenti salienti della sua vita stanno invadendo le sue giornate nelle ore di veglia.
    

Commento:

Non un compito facile quello scelto dalla regista Phyllida Llody (Mamma mia!), realizzare un biopic sulla vita di un personaggio ruvido come Margaret Thatcher. Con 11 anni in carica come primo ministro, periodo pieno di avvenimenti (IRA/ Isole Falkland/ Apartheid), le difficoltà e le fatiche affrontate per superare lo scoglio del sessismo (snobismo e disprezzo) dei collegi maschi, possono bastare per filmare un kolossal da 180minuti. Tutto questo senza considerare la vita privata e l’infanzia con inclusa la sfera sentimentale. Ingredienti vincenti o fallimentari per un pesante polpettone didascalico. 
 
 
Così non è stato. Convincente la scelta di costruire il personaggio sulla straordinaria interprete e candidata all’oscar per il ruolo Meryl Streep una delle poche attrici capaci di conferire al personaggio la spigolosità dell’ex primo ministro ma anche far trasparire il lato umano.  Vincente a mio parere l’idea della sceneggiatrice Abi Morgan (Shame) che dona alla narrazione un look più user-friendly raccontando la vita della Thatcher attraverso dei Flashback che la stessa donna rievoca in tarda età. Tutto condito da visioni del marito Denis Thatcher (morto 8 anni prima) che sono assolutamente esilaranti e pieni di significato.  
 
 
Questo escamotage rende la pellicola scorrevole e assolutamente godibile al grande pubblico. Purtroppo questa scelta se da una parte risulta vincente in termini di fruibilità dall’altra non riesce ad imprimere un vero punto di vista allo spettatore del personaggio che troppo spesso vediamo affranto e straziato nel corpo di una anziana signora afflitta dal morbo di Alzheimer. La figura di Margaret così viene troppo enfatizzata in prospettiva di una donna si dura ma anche e soprattutto modello per l’emancipazione femminile, metafora delle fatiche affrontate per emergere. 
 
 
Tutto questo da alla pellicola un look perennemente drammaturgico figlio della malattia e della solitudine odierna che fanno pensare prima alla persona e poi forse al ministro e alla figura storica. Un opera controversa quindi che scende a patti con lo spettatore risultando vincente solo sotto il profilo narrativo votato al intrattenimento.


Pro. 
Godibile e scorrevole.
Ottima l’interpretazione dei protagonisti.

Contro.
 
Pellicola troppo votata a descrivere il lato umano e poco il controverso personaggio storico.
 


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