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venerdì 20 luglio 2012

Complicità e Sospetti – La solitudine delle parole celate

USCITA CINEMA: 09/02/2007
GENERE: Drammatico
REGIA: Anthony Minghella
SCENEGGIATURA: Anthony Minghella
ATTORI: Juliette Binoche, Jude Law, Robin Wright, Martin Freeman, Ray Winstone, Vera Farmiga, Rafi Gavron, Poppy Rogers, O.T. Fagbenle, Rad Lazar.

FOTOGRAFIA: Benoît Delhomme
MONTAGGIO: Lisa Gunning
MUSICHE: Karl Hyde, Rick Smith, Gabriel Yared
PRODUZIONE: Miramax Films, Mirage Enterprises
DISTRIBUZIONE: Buena Vista
PAESE: Gran Bretagna, USA 2006
DURATA: 120 Min
FORMATO: Colore 

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Trama:

King's Cross, Londra. Will è un affermato architetto e il modernissimo ufficio in cui lavora attira ripetutamente una banda di ladri, finchè Will stufo dell'ennesimo furto decide di seguire uno dei giovani della gang fino all'appartemento che divide con la madre Amira rifugiata bosniaca. 
 
 
Commento: 
 
Ultima opera destinata alle sale cinematografiche per l’inglese Anthony Minghella, scomparso prematuramente il 18 marzo 2008. Il film vede ancora una volta protagonista Jude Law, al suo terzo lavoro con il regista, il primo senza una sceneggiatura tratta da un romanzo di successo. In un mondo privo di veri riferimenti, il regista inglese prova a dare la sua definizione al senso della vita più profondo: “i rapporti”. Un film al femminile che vede come protagonista un attore maschile, abile nell'essere credibile agli occhi dello spettatore. 
 
 
Un lavoro voglioso che risente in parte della poca lucidità in fase di sceneggiatura dove sono realmente pochi i dialoghi veramente azzeccati. Nota dolente per un film che basa la sua forza sul potere e l’utilità delle parole. Quelle dette ma soprattutto non dette, soffocate tra i dubbi, le paure e la rassegnazione. Un progetto ambizioso in parte riuscito, sa toccare e scuotere se si presta attenzione all’animo umano. Le solitudini interne con la quale spesso si scende a patti con la propria coscienza, per la sopravivenza del proprio nucleo familiare. 
 
 
Vite infelici, nascoste dietro appaganti apparenze. Nell’intimo del focolare domestico tutto viene a galla, il tessuto si fa trasparente si mettono a nudo i dolori, le paure, le menzogne e le proprie perplessità. Nella pellicola concretamente non succede nulla, non è questo l’importante. Il messaggio invece lo è, dalle ceneri si può creare un nuovo inizio, distruggere per ricostruire insieme. Un messaggio semplice come la pellicola ma terribilmente difficile da realizzare. Costruito con interpretazioni convincenti, splendida la Juliette Binoche con il suo inglese con accento slavo. Non convince totalmente in tutte le sue sfumature ma resta un'opera interessante.


Pro. 
Buone interpretazioni.
Realizzazione non perfetta ma interessante.
 
Contro. 
Sceneggiatura poco curata.
Dialoghi e situazioni perfettamente riuscite.
 


 

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