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martedì 18 settembre 2012

Prometheus – “Cosa aspettarsi quando si aspetta”

USCITA CINEMA: 14/09/2012
GENERE: Fantascienza, Thriller, Avventura
REGIA: Ridley Scott
SCENEGGIATURA: Damon Lindelof, Jon Spaihts
ATTORI: Michael Fassbender, Idris Elba, Charlize Theron, Noomi Rapace, Guy Pearce, Logan Marshall-Green, Sean Harris, Rafe Spall, Emun Elliott.

FOTOGRAFIA: Pietro Scalia
MONTAGGIO: Dariusz Wolski
MUSICHE: Marc Streitenfeld
PRODUZIONE: Brandywine Productions, Scott Free Productions
DISTRIBUZIONE: 20th Century Fox
PAESE: USA 2012
DURATA: 124 Min
FORMATO: Colore
VISTO CENSURA: VM14

Sito Italiano

Trama: 
 
Nell'anno 2093 l'astronave Prometheus giunge, dopo un lungo viaggio, sul pianeta LV-233. A bordo c'è un team assemblato da un ricco imprenditore con il compito di rintracciare gli "Ingegneri", una specie aliena umanoide che secondo due archeologi ha dato origine alla razza umana sulla Terra.
 
 
Commento: 
 
Con un ritardo abissale rispetto al resto del mondo, mentre scrivo è già disponibile in rete in home video, arriva finalmente anche nelle nostre sale l’attesissimo ultimo lavoro di Ridley Scott. Il ritorno del regista britannico, papà di Alien e Blade Runner, al genere fantascientifico era attesissimo da tutti. Gli innumerevoli trailer, spot, poster distribuiti e creati ad arte hanno spopolato nel web per tutta la durata della produzione della pellicola. 

Con il passare dei mesi si è creata in rete la consapevolezza che il film fosse un prequel del tanto amato Alieno ammazza umani. In realtà questo falso mito va ampiamente disconosciuto, sebbene la pellicola è ambientata nell’universo del amato franchise non è incentrato sulla sua creatura protagonista. Tuttavia l’escamotage del universo alieno in comune, ha dato la possibilità agli sviluppatori e allo stesso Scott di creare ambientazioni e tematiche simili. Similitudini che fanno di questo primo capitolo di una già annunciata trilogia, quasi un film citazionista più che un vero e proprio prequel. 
 
 
Una realizzazione in chiave moderna della fantascienza di un tempo. Attuale perché il film al contrario del primo Alien non nasconde nulla ma anzi mostra allo spettatore quasi tutto e subito senza creare suspense. Se in Alien l’orrore veniva centellinato scena per scena, con l’alieno xenomorfo mai mostrato veramente fino alla fine, in Prometheus è tutto in linea con i gusti odierni dei giorni nostri, ogni passaggio cruciale viene chiaramente mostrato a schermo senza troppi problemi. Ergo con contenuti fruibili adatti a tutti. Pensato con in testa una serialità già ampiamente elaborata, al contrario dei tempi che furono dove spesso e volentieri i seguiti venivano considerati e realizzati dopo il successo del primo capitolo. 
 
 
Che questa sia una evoluzione o involuzione non spetta a noi dirlo (almeno non in questa sede), il cinema per sopravvivere al passo con i tempi ha bisogno anche di mutare la sua pelle. I progetti più personali e meno commerciali trovano nuova linfa in lavori ampiamente sottovalutati come gli apprezzati “Moon” e “Cargo” film ancora non arrivato da noi di produzione elvetica - tedesca.  Fortunatamente la pellicola ha anche il pregio di non andare completamente incontro alle masse limitando in modo unico gli scontri a fuoco e le esplosioni da pop-corn movie. Esiste il gusto dell’attesa, l’azione è centellinata anche se il ritmo resta abbastanza elevato. 
 
 
Il film non fatica ad intrattenere per tutta la sua durata, grazie anche ad un linguaggio goliardico che in alcuni momenti si prende poco sul serio nonostante il soggetto (non lo sia), discendente dalla generazione in atto. Questo aspetto potrà far storce la bocca a molti, personalmente ho trovato l’idea di buona fattura. Se volevo trovare introspezione tornavo a vedere “Pietà” di Kim Ki-duk. La narrazione di per se offre delle forzature chiare e concise, con falle lasciate aperte ad uso e consumo dei prossimi capitoli. La sceneggiatura di fatto vede la partecipazione di un furbastro come Damon Lindelof (Lost), sceneggiatore abilissimo nel creare ulteriori domande dopo una risposta. 
 
 
Nulla da dire sulla realizzazione tecnica, è una produzione mastodontica e artistica di pregevole livello. Gli ambienti, i personaggi sono ottimamente realizzati d’altro canto dietro troviamo ancora la mente visionaria di H.R. Giger. Ottimi gli effetti 3D, anche se per me non indispensabili, credo sia possibile apprezzare tanta bellezza scenica anche con l’ausilio della sola visione bidimensionale. Sono presenti molte scene d’autore visivamente splendide, un piccolo capolavoro visivo. Buone le interpretazioni dove spicca su tutte la performance di una garanzia come Michael Fassbender, abile nel saper trovare la sua dimensione nei panni di un ambiguo androide. 
 
 
Naturalmente e oggettivamente non ci troviamo al cospetto di un “Capolavoro” ma Prometheus è comunque un lavoro più che apprezzabile, un inchiesta sulla nostra vera o presunta e insaziabile ricerca della verità. Questo progetto sta soffrendo in modo troppo forzato le attese non rispettate dei fan. Ancora una volta le aspettative tradiscono gli spettatori prima ancora del film stesso. 
 
 
Chi siamo? Da dove veniamo? Ridley Scott non ha scopeto il Santo Graal ma ci farà passare comunque senza problemi due ore al buio in perfetta armonia con il cinema. Un film ampiamente appagante da godere in poltrona sul grande schermo a patto di lasciare a casa taccuino e pennino da opinionista televisivo ed evitare paragoni con altre pellicole che fanno più male a noi che al film stesso. Una spanna sopra tante altre produzioni recenti, avrà sicuramente bisogno di un paio di seguiti per dare risposta a tutte le domande e in questo troverà sicuramente il pregio di aprire lunghi dibattiti sulle fantasie tecnologiche dei fanta-cine-appassionati. Da vedere senza ghettizzazione mentale. 
 
 
Pro. 
Visivamente splendido.
Michael Fassbender attore di categoria superiore.
Un discreto inizio con tante domande.
 
Contro. 
Narrazione figlia di molteplici forzature.
Similitudini continue con il primo Alien.
Le aspettative dei fan. 


 

2 commenti:

  1. Bruttissimo film. Caro recensore, scrivi che il film propone un linguaggio goliardico e non si prende troppo sul serio (e questo per te e' addirittura un punto a favore!)... E invece e' lo stesso film/regista/produzione che ci propinano in continuazione concetti elevati come Fede, vita in altri universi, paura della morte e tanto altro.
    Un film scritto col culo, recitato coi piedi, davvero una vergogna. A questo punto dieci mille volte meglio i vari Alien contro Babbo Natale, almeno li' so che vado a vedere un film di intrattenimento puro e via.
    Qui tutti ci tengono a precisare che NON e' un prequel di Alien. E tu, caro recensore ti sei chiesto il perche'? Be', pensaci bene, forse capirai che e' meglio anche per loro non infangare un classico della sci-fi cinematografica: casoami quest'aborto di film avesse successo, hanno pure una nuova saga con cui spillare quattrini ai fessi.
    Pollice verso. Tristemente, ma e' un film di una bruttezza senza pari.

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    Risposte
    1. Caro “Anonimo” ti ringrazio per il commento anche perché fa piacere sapere che chi legge ha interessare nel dire la sua. Ti ringrazio anche di avermi fatto notare che non si capiva il mio riferimento al linguaggio goliardico in alcuni punti, ho aggiunto così vicino a soggetto e tra parentesi “(non lo sia)”. Mi sembrava chiaro il mio apprezzamento sul idea di abbassare i toni del soggetto usando qualche battuta lungo il film. Evidentemente non era così. Non voglio convincere te della fruibilità della pellicola, scrivi in modo colorito ipotizzo che sei un fan affezionato della saga di Alien scosso e deluso quindi sorvolo sul tuo giudizio. Ti prego però la prossima volta di usare toni meno volgari così da poter creare una discussione piacevole per chi legge. Per tua informazione ti annuncio che il film è già quasi un successo commerciale, visti gli incassi ottenuti in tutto il mondo fino ad oggi. Come ben sai alla produzione interessano i soldi molto più dei nostri giudizi. I riferimenti al universo di Alien messi in tutto il film mi sembrano il modo meno intelligente di evitare di infangare come dici tu da parte della produzione un classico. Grazie ancora per il tempo dedicato a Daruma.

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