Il tempo scorre inesorabile, conclusa l'ottava giornata del festival, mancano solo altri due interminabili giorni. Il primo lungometraggio della giornata è stato "The motel life" opera prima in concorso di Gabriel e Alan Polsky. Storia di due fratelli uniti saldamente da un legame profondo. Interessante anche “Tar” preceduto dal corto "Dreams" di James Franco, oggi presente per l’incontro con il pubblico. Versi in video del poeta C.K. Williams. Un vero e proprio itinerario poetico. Un passo indietro per la regista di Persepolis, Marjane Satrapi, "La banda des jotas" offre spunti iniziali esilarati, per poi perde efficacia alla distanza. Nuova commedia iberica per il regista Cesc Gay, il suo “Una pistola en cada mano” ultimo film della mia giornata. Una raccolta di situazioni paradossali di otto differenti uomini sulla quarantina. Dal depresso al cornuto passando per l’amante. Esilarante, ben girato, consigliato.
Il Cinema dalla parte del popolo. La settima arte condivisa e chiacchierata alla portata di tutti.
Un'interpretazione scientifica del mondo, come l'intendete voi, potrebbe essere pur sempre una delle più sciocche, cioè, tra tutte le possibili interpretazioni del mondo, una delle più povere di senso. (F. Nietzsche :La gaia scienza 373)
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