Il Cinema dalla parte del popolo. La settima arte condivisa e chiacchierata alla portata di tutti.
Un'interpretazione scientifica del mondo, come l'intendete voi, potrebbe essere pur sempre una delle più sciocche, cioè, tra tutte le possibili interpretazioni del mondo, una delle più povere di senso. (F. Nietzsche :La gaia scienza 373)
mercoledì 14 novembre 2012
Sesta Giornata: Il Daruma Pensiero.
Chiusa da poco la sesta giornata al Festival. Protagonista assoluto Sylvester Stallone presente per la presentazione del suo ultimo film, “Bullet to the Head” regia del grandissimo Walter Hill. Una pellicola adrenalinica che la maggior parte della platea desiderava dopo questi primi giorni di proiezioni. Sangue, Piombo e Risate in pieno stile “48 ore” soprattutto per la costruzione temporale. Per ammazzare il tempo, in attesa della conferenza stampa di Sly e Hill, ho visto la seconda fatica di Paolo Franchi, “E la Chiamano Estate” pellicola in concorso di una realizzazione tecnica dozzinale. La tematica è attuale e interessante ma le idee latitano. Finalmente dopo 89 minuti di pura noia è giunta l’ora della tanto desiderata conferenza. Stallone è in piena forma, inizia il suo intervento con un appello di solidarietà nei confronti di Cinecittà, snocciola aneddoti sul suo passato e futuro. Da W. Allen al suo amico A. Schwarzenegger. Spettacolo. Il regista W.Hill risponde pacatamente a tutti dimostrandosi un vero signore. Tutto perfetto peccato solo per la quasi impossibilità di raggiungere Stallone a distanza ravvicinata, visto il massiccio volume di sicurezza nei paraggi. Ottima anche la conferenza stampa dedicata al 25 anniversario di “Full Metal Jacket” con presentazione del documentario “Full Metal Joker” di E. Montanari. Presente in sala Petrassi, Matthew Modine, gran bella persona. Ho continuato quindi la mia maratona con “Il Leone di Orvieto” di Aureliano Amadei bellissimo documentario su Giancarlo Parretti il cameriere che in poco più di 20 anni è passato da lavapiatti a proprietario della MGM. Una storia incredibile. Da spettatore insaziabile ho comunque trovato energie mentali per altri due film. Per la selezione di Alice nella Città ho visto “Innocents” di Chen-his Wong ambientato in Malesia, fotografa in modo delicato l’innocenza del infanzia attraverso gli occhi di 2 bambini. Ultimo film della giornata per me tra i più attesi, “Duzhan” pellicola in concorso con regia di Johnnie To, conferma ancora una volta il suo talento. Mirabolante missione di una squadra antidroga. Da vedere.
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