KID/ INNOCENTS/ANIMALS
KID – “Assenza dell’infanzia”
Fien Troch, 2012, 90', Belgio
Cast: Gabriele Carizzo, Rit Ghoos, René Jacob, Maarten Meeusen, Bent Simons, Sander van Sweevelt.
Sceneggiatura: Fien Troch
Fotografia: Frank van den Eeden
Musiche: Paul Maernoudt
Montaggio: Nico Leunen
Genere: Drammatico
Trama:
Kid è un ragazzo che vive insieme a sua madre e al fratello maggiore Billy, in una fattoria vicino una piccola città. La madre e i due ragazzi, che sono stati abbandonati pochi anni prima dal padre, hanno dovuto cavarsela da soli e ora le loro finanze non sono buone. La sfortuna vuole che la madre viene assassinata, così i due ragazzi sono costretti a trasferirsi dagli zii. A Kid manca la madre più che mai, e vuole essere di nuovo con lei.
Commento:
Terza opera per il belga Fien Troch, trionfatore nel 2005 al Festival di Salonicco per “Someone Else’s Happiness”. Kid è un bambino pieno di vivacità che sarà costretto dagli eventi a crescere troppo in fretta, abbandonato dal padre e presto anche dalla amata figura materna, unica che ascolta e rispetta. Un ritmo lento e inquadrature fisse incuranti dei tempi moderni, rimandano all’immobilità e alla sofferenza che vivono i protagonisti sullo schermo. Kid è un bambino che alla sua età dovrebbe pensare solo a giocare, i suoi occhi invece non brillano mai di gioia. Solitudine e dolore traspirano attraverso il suo volto di bambino. Vive un dolore che oggettivamente per la sua tenera età non può capire. Inattività di una situazione dalla quale il piccolo drammaticamente decide di fuggire. Un racconto di formazione indiretto che guarda alla sofferenza della perdita. Un dolore soffocante ampiamente palpabile fin dalla regia distaccata, dall’assenza di colonna sonora (salvo rari canti religiosi) e inquadrature fisse simbolicamente toccanti.
Pro.
- Bravissimo il piccolo Bent Simons (Kid).
- Quando il lato artistico parla più di mille parole.
Contro.
- Drammaticamente triste e desolante.
INNOCENTS – “La stagione della pioggia”
Chen-hsi Wong, 2012, 88', Singapore
Cast: Nameera Ashley, Cai Chengyue, Norhanisah.
Sceneggiatura: Chen-hsi Wong
Fotografia: Joseph White
Musiche: Rich Ho Kok Tai
Montaggio: Jeffrey McMahon
Genere: Drammatico
Trama:
Negli anni Ottanta durante la stagione dei monsoni, Syafiqah, 11 anni, entra a far parte di un severo istituto. Mentre inizia a lottare per farsi strada nella società, stringe amicizia con un ragazzo esiliato. Entrambi, incompresi e intimoriti, decidono di scappare da un mondo costruito sulla disciplina e l’incuria, per ritagliarsi una loro vita fatta di fantasia e libertà. Le piogge si intensificano e per quanto Syafiqah combatta per proteggere il suo fragile mondo, deve fare i conti con una realtà troppo grande per lei.
Commento:
Il conflitto tra l’età dell’infanzia e la generazione adulta è alla base dell’opera prima della regista Chen-Hsi Wong. Momenti carichi di tensione drammatica si alternano ad altri di infantile divertimento vissuti dai giovani protagonisti. Due bambini, una storia di amicizia cresciuta tra le difficoltà della freddezza del mondo che li circonda. Il contrasto tra i grandi e i piccoli protagonisti tende anche a rappresentare la rigidità del governo di Singapore (gli adulti) nei confronti del popolo (i bambini) sebbene il film sia ambientato in Malesia. Pellicola che parla al cuore in primo luogo grazie a una splendida fotografia, vista la carenza di una sceneggiatura fin troppo prevedibile e comune per un film su piccoli teenager. Viaggio personale della regista, alla riscoperta di una infanzia abbandonata dopo il suo trasferimento negli Stati Uniti all’età di 10 anni. Un ricordo di una Singapore che dopo il processo di modernizzazione non esiste quasi più. Una opera dolce che purtroppo soffre in gran parte delle evidenti lacune tecnico artistiche.
Pro.
- Un dolce e drammatico ritratto d’infanzia.
Contro.
- Sceneggiatura banale.
ANIMALS - "Diventare grandi e perdere la propria innocenza è un po’ come morire."
Marçal Forés, 2012, 91', Spagna
Cast: Martin Freeman, Dimitri Leonidas, Oriol Pla, Augustus Prew, Roser Tápies.
Sceneggiatura: Marçal ForéS, Enric Pardo, Aintza Serra
Fotografia: Eduard Grau
Montaggio: Bernat Vilaplana
Genere: Drama / Fantasy
Trama:
Pol ha 17 anni e, come ogni giorno torna a casa con il suo amico Deerhoof, la sua anima gemella. Accanto a lui, Pol sente di aver trovato il suo posto nel mondo. Deerhoof è il segreto che Pol custodisce più gelosamente: il suo amico immaginario, o almeno questo è quello che pensa, con le sembianze di un piccolo, dolce orsacchiotto. Pol è timido e riservato, a scuola è un bravo studente e in classe ha un’unica grande amica, Laia. Lei, ripetente di un anno, ne è segretamente innamorata. Tutto va avanti normalmente fino a quando Ikari, uno studente misterioso, arriva nella scuola.
Commento:
In concorso per la rassegna Alice nella città (2012) al ultimo Festival di Roma, viene presentato erroneamente come un punto di incontro tra Donnie Darko e Ted. Sinceramente la pellicola ha poco in comune con entrambi. Passaggio dall’infanzia all’adolescenza con relativa scoperta della sessualità, viene visto attraverso gli occhi di Pol un ragazzo di 17 anni, alla ricerca di un suo posto nel mondo, vittima di seri problemi di personalità disturbata riversa tutte le sue attenzioni in Deerhoof un orsetto di peluche. Un racconto di formazione, forzato dove vengono analizzati gli aspetti psicologici di un adolescente. Progetto interessante che purtroppo entra in breve tempo in un tunnel di banalità e poco apprezzabili riferimenti al mondo omosessuale, rappresentato ancora una volta da persone con individualità disturbate, anche se l’autore ha dichiarato non essere questo il suo intento. Epilogo prevedibile, ritmo soporifero, un esordio singolare ma comunque evitabile.
Pro.
- Progetto ambizioso.
Contro.
- Purtroppo in parte naufragato.
Nessun commento:
Posta un commento