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domenica 24 luglio 2011

Martyrs - Il Martirio alla Francese





USCITA CINEMA: 12/06/2009
REGIA: Pascal Laugier
SCENEGGIATURA: Pascal Laugier
ATTORI: Morjana Alaoui, Mylène Jampanoï, Catherine Bégin, Robert Toupin, Patricia Tulasne, Juliette Gosselin, Xavier Dolan, Isabelle Chasse, Mike Chute, Jessie Pham, Erika Scott, Emilie Miskdjian, Gaëlle Cohen, Anie Pascale
FOTOGRAFIA: Stéphane Martin, Nathalie Moliavko - Visotzki
MONTAGGIO: Sébastien Prangère
MUSICHE: Alex Cortés, Willie Cortés
PRODUZIONE: Eskwad
DISTRIBUZIONE: Videa-CDE
PAESE: Canada, Francia 2007
GENERE: Horror
DURATA: 99 Min
FORMATO: Colore






 

Trama : 

Lucie è scomparsa da un anno, viene ritrovata mentre cammina lungo una strada, in stato catatonico, confusa, non ricorda nulla. La polizia scopre il luogo dove la giovane è stata rinchiusa, un vecchio mattatoio abbandonato. Lucie non porta alcun segno di abuso sessuale o di violenza. Quindici anni dopo, Lucie uccide un uomo...


Commento ( del 15 giugno 2009): 

L' horror francese è finalmente arrivato nelle nostre sale italiane (poche troppo poche). Criticato aspramente da molti in patria e dalla critica internazionalei, l’ultima fatica transalpina è uno di quei film che o si ama o si odia. Pascal Laugier è un regista cresciuto a pane e cinema estremo italiano (come quasi tutti i galletti dietro la cinepresa) : Argento ( il lungometraggio è dedicato a lui), Deodato, Lenzi, Martino….i riferimenti sono chiari. Come lampanti i rimandi a maestri come Roman Polaski. L’esperienza emozionale è alta, non mancano gli ingredienti visti in tutti gli ultimi film d’ oltralpe come: la doppia personalità vista su Alta tensione, le torture di Frontiers o la follia assoluta vista in Calvaire. Dei film citati ho gradito a pieno solo Alta tensione. Frontiers con i suoi nazi-nonni mi è sembrato solo eccesivo, mentre a Calvaire riconosco la follia e il disturbo visivo negli intenti, ma finisce li. Non amo molto il ritmo dei film transalpini soprattutto riportato in chiavi come questa. La pellicola infatti per la mia concezione gira lenta, scontata, e con il classico tempo prolisso peculiare della regia bluse. Certo non manca la violenza, ma in questa prima parte mi sono sentito un “ Martire “ . Oppresso nel cercare di arrivare alla fine, stanco dei soliti cliché del genere . La seconda parte con la scoperta di Anna (una delle 2 ragazze protagoniste), porta il film in un’altra dimensione. Valorizza la parte centrale e regala un finale di degna riflessione. Capolavoro per quello che lascia dentro dopo i 97 minuti di visione. Non dico altro perché va visto. Secondo me senza sapere troppo anche della trama.

"Sapresti immaginare cosa c’è dopo la morte?"

Pro.
Estremo.
Seconda parte rivelatrice esaltate


Contro.
Trama per 60 minuti inutile
Un vero Martirio per le persone deboli di stomaco





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