USCITA CINEMA: 15/11/2012
GENERE: Drammatico
REGIA: Claudio Giovannesi
SCENEGGIATURA: Claudio Giovannesi, Filippo Gravino
ATTORI: Nader Sarhan, Stefano Rabatti, Brigitte Apruzzesi, Marian Valenti
FOTOGRAFIA: Daniele Ciprì
MONTAGGIO: Giuseppe Trepiccione
MUSICHE: Claudio Giovannesi
PRODUZIONE: Acaba Produzioni
DISTRIBUZIONE: BIM
PAESE: Italia 2012
DURATA: 100 Min
FORMATO: Colore 35mm
In concorso al Festival di Roma 2012.
Trama:
Dopo l'ennesimo scontro in famiglia, Nader decide di scappare di casa per andare incontro a una settimana in cui cercherà di scoprire la propria identità. Diviso tra l'essere italiano e le radici egiziane, sopporterà freddo, fame, paura, solitudine e perdita dell'amicizia per di capire chi è…..
Commento:
Nader ha sedici anni, è un ragazzo ribelle in bilico tra l’essere arabo e/o italiano. Tra piccoli furti, amicizie sbagliate e i primi amori, gioca con la sua vita alla ricerca della sua vera identità. Le ferree leggi della religione mussulmana gli impediscono di vivere come gli altri ragazzi della sua età in un paese lontano dalle antiche origini. Un percorso di formazione riassunto in una sola settimana di vita. L’adolescenza e le difficoltà della nuova generazione italiana, multietnica e multiculturale. Claudio Giovannesi estende in lungometraggio un capito del suo documentario “Fratelli d’Italia”, Nader era il terzo dei tre adolescenti di origine non italiana protagonisti del precedente progetto. Da quella esperienza è nata l’idea di raccontare la vita di questo ragazzo in un film. Tutto il cast è reale, Nader, i suoi genitori Hosny e Fatima, la sua ragazza italiana Brigitte e gli amici Stefano e Zoran sono personaggi veri che interpretano se stessi.
Il film oscilla tra finzione e documentario. Con uno schema cronologico il giovane sbandato fugge di casa per uno scontro con i suoi genitori e la loro cultura. L’Italia è una delle nazioni più indietro sotto il profilo della coesione multiculturale, si fatica a comprendere che nell’unione multietnica non risiede solo il nostro presente e futuro ma anche quello del mondo. Legittimo che anche il cinema sensibilizzi l’opinione pubblica. Nelle intenzioni del regista tutto il lavoro svolto serve a dare il giusto grado di autenticità al racconto, per questo si è deciso di riprendere gli attori con due sole camere a spalla e offrire alla fotografia una luce fredda e naturale. Sul piano del realismo visivo il tentativo è pienamente riuscito, i personaggi e le ambientazioni respirano verità. Sul versante narrativo nascono le prime perplessità, la sceneggiatura scritta in base alle esperienze di vita dei protagonisti, soffre di troppi avvenimenti e sottotrame per una sola settimana di vita e poco più di 100 minuti di pellicola. Tutto diventa forzatamente esagerato, il multiculturale lascia spazio alla piccola vita criminale della periferia romana e del progetto iniziale si perdono per gran parte le tracce. Premiato come miglior opera seconda al recente Festival di Roma è una pellicola che si lascia apprezzare per l’ottima realizzazione tecnica oltre che per una discreto ritmo. Operazione riuscita a metà.
Pro.
- Personaggi reali.
- Drammatico spaccato di vita delle nuove generazioni.
- Il progetto è interessante.
Contro.
- Un ottimo inizio nel sociale lascia ben presto spazio alla solita storia del ragazzo ribelle.
- Perché cazzo Alì ha gli occhi azzurri?? perchè??XD
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