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giovedì 5 maggio 2011

Poetry - Poesia in Cinema

USCITA CINEMA: 01/04/2011
REGIA: Lee Chang-dong
SCENEGGIATURA: Lee Chang-dong
ATTORI: Yun Jeong-hie, Ahn Nae-sang
MONTAGGIO: Kim Hyun
PRODUZIONE: Pine House Film
DISTRIBUZIONE: Tucker Film
PAESE: Corea del Sud 2010
GENERE: Drammatico
DURATA: 139 Min
FORMATO: Colore 35 mm  
 
Premio per la miglior sceneggiatura - Cannes 2010.


 
 
 
 
 
 
Trama:

In un piccola città nella provincia del Gyeonggi attraversata dal fiume Han, Mija vive col nipotino, studente liceale. Mija è una donna eccentrica, curiosa, che ama curare il suo aspetto e che indossa cappellini con motivi floreali e vestiti dai colori vivaci. Per caso inizia a seguire dei corsi presso il centro culturale del suo quartiere, e, per la prima volta in vita sua compone un poema. Le sembra di scoprire per la prima volta cose che ha sempre avuto davanti agli occhi. All'improvviso un avvertimento del tutto inaspettato le fa capire che la vita non è bella come pensava.
 
 
Commento:

Estremo tentativo per la filmografia coreana di legare cinema e poesia in un unico condotto emozionale. Pellicola non di facile lettura quella del pluripremiato Lee Chang-dong regista di quella piccola perla che risponde al nome di Oasis, che come sempre va alla ricerca di temi duri e profondi per far emergere la speranza in determinati valori come l’amore per la vita. Poetry è un film relativamente complesso e complicato la dove tematica importanti amore, giovinezza e la sessualità si susseguono tra loro legate da un unico filo conduttore: la poesia. Così palesemente vera e complicata da non sembrare mai realmente capibile e con diverse interpretazioni di essa. Una sequenza la vita, dove si possono dimenticare le cose semplici, ma mai le cose importati. La protagonista affetta da una leggera forma di alzhaimer ne è l’esatta dimostrazione. Bellissimo il suo disperato tentativo di percepire la bellezza nella poesia in mezzo a tanta miseria. Un ciclo di vita che si chiude con l’umiltà di aver fatto la cosa giusta per tutti. Tasto dolente della pellicola sono: un ritmo assolutamente soporifero, la scarsità di eventi concretizzanti e uno spento doppiaggio italiano. Un film assolutamente non facile, che richiede un gradissimo sforzo per essere capito e seguito, tanto da risultare narcotico, asettico e inutile senza una chiara chiave di lettura. Un limite pesantissimo.

Pro.
Poetico.
Splendida protagonista.

Contro.

Lento e Narcotico.



 

1 commento:

  1. Il meraviglioso sorriso della protagonista consente di sopravvivere alla depressione che scaturisce da tutte le innumerevoli catastrofi narrate. Putroppo non è da tutti trasporre la poesia in film, e Poetry non ci riesce. Un film per pochi.

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