USCITA CINEMA: 26/11/2010
REGIA: Jacques-Remy Girerd
SCENEGGIATURA: Jacques-Remy Girerd, Antoine Lanciaux, Ioury Tcherenkov, Benoît Chieux
MONTAGGIO: Hervé Guichard
MUSICHE: Serge Besset
PRODUZIONE: Gertie, France 3 Cinéma, Rhône-Alpes Cinéma, Enanimation, Sayers Studios, Bayard Presse, Folimage
DISTRIBUZIONE: R.V.EN... S.r.l.
PAESE: Francia 2008
GENERE: Animazione
DURATA: 91 Min
FORMATO: Colore
Trama:
Mia è una piccola bambina di 10 anni. In preda a un presentimento, decide di di lasciare il suo villaggio natale da qualche parte nell'America del Sud e partire alla ricerca di suo padre. Ques'ultimo lavora in un gigantesco cantiere che sta trasformando un pezzo della foresta tropicale in un lussuoso complesso alberghiero. La strada per ritrovare suo padre è lunga e Mia deve oltrepassare una montagna circondata da un'enigmatica foresta popolata da creature misteriose.
Commento:
Premiato con l’Oscar Europeo per il miglior film d’animazione del 2009 è una fiaba agrodolce molto pedagogica e impegnata sui temi sempre più scontati del degrado naturalistico del nostro pianeta. Il tratto molto artigianale nei disegni che ricorda molto la pittura impressionistica, è perfettamente in linea con le tematiche affrontate la dove la tecnologia sta consumando sempre di più la naturalezza anche delle espressioni. La graduale devastazione della natura è un grave cruccio del nostro pianeta, che Mià e Migù affrontano con la dovuta dolcezza. Purtroppo però mi duole segnalare che la pellicola manca incredibilmente di ritmo che ne mina di molto l’accessibilità al grande pubblico. Un vero peccato per una piccola perla riuscita a metà.
Pro.
Animazione artigianale sublime.
Il messaggio: "Non restiamo con le mani in mano è pericoloso".
Contro.
Mancanza di Ritmo.
Poco adatto ad un pubblico adulto.
Il Cinema dalla parte del popolo. La settima arte condivisa e chiacchierata alla portata di tutti.
Un'interpretazione scientifica del mondo, come l'intendete voi, potrebbe essere pur sempre una delle più sciocche, cioè, tra tutte le possibili interpretazioni del mondo, una delle più povere di senso. (F. Nietzsche :La gaia scienza 373)
martedì 26 luglio 2011
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