REGIA: Pal Sletaune
SCENEGGIATURA: Pal Sletaune
ATTORI: Noomi Rapace, Kristoffer Joner, Henrik Rafaelsen
FOTOGRAFIA: John Andreas Andersen
MONTAGGIO: Jon Endre Mørk
MUSICHE: Fernando Velázquez
PAESE: Germania, Norvegia, Svezia 2011
GENERE: Thriller
DURATA: 100 Min
FORMATO: Colore
In concorso al Festival Internazionale dei Film di Roma 2011
Trama:
Commento:
Il secondo psicothriller che ho avuto modo di vedere alla sesta edizione del festival di Roma è addirittura peggiore del precedente. Stranamente anche in questo caso l’ottima prova della protagonista non migliora per nulla una pellicola poco personale e assolutamente incolore. Di fatto la buonissima prova della Noomi Rapace a suo agio nel interpretare donne disturbate e distrutte da violenza domestica, ha convito la giuria ad assegnare a lei il premio Marc’Aurelio come migliore attrice. La Rapace riesce bene nel interpretare una donna terrorizzata dalla violenze del passato che vive perennemente in uno stato di ansia e ossessività nei confronti di suo figlio. Purtroppo non viene aiutata da una sceneggiatura che progressivamente aggiunge sempre più argomenti e punti interrogativi ad uno spettatore che non sa più che pesci prendere. Il film mostra buchi di trama interminabili e cerca di venirne a capo con un finale che vuole sembrare tragico ma invece è tragicomico. Il ritmo lento delle classiche produzioni scandinave infine non aiuta minimamente uno scorrere prolisso e incompiuto. Aiutiamo Noomi Rapace contro il fantasma interiore di Lisbeth Salander.
Pro.
Noomi Rapace.
Contro.
Troppi film in uno.
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