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venerdì 25 novembre 2011

Il Cuore Grande delle Ragazze – Tradimenti al tempo di Benito

USCITA CINEMA: 11/11/2011
REGIA: Pupi Avati
SCENEGGIATURA: Pupi Avati
ATTORI: Micaela Ramazzotti, Cesare Cremonini, Andrea Roncato, Gianni Cavina, Erica Blanc, Manuela Morabito, Marcello Caroli, Gisella Sofio, Sara Pastore, Massimo Bonetti, Sydne Rome, Alessandro Haber, Rita Carlini

FOTOGRAFIA: Pasquale Rachini
MONTAGGIO: Amedeo Salfa
MUSICHE: Lucio Dalla
PRODUZIONE: Duea Film
DISTRIBUZIONE: Medusa
PAESE: Italia 2011
GENERE: Sentimentale
DURATA: 85 Min
FORMATO: Colore 

Sito Ufficiale 

Trama:

Prima metà degli anni Trenta. La famiglia contadina dei Vigetti ha tre figli: il piccolo Edo, Sultana e Carlino, giovanotto molto ambìto dalle ragazze. Gli Osti invece sono proprietari terrieri che hanno fatto fortuna e vivono in una casa padronale con le loro tre figlie, tutte da maritare: le più attempate, Maria e Amabile, e la giovane e bellissima Francesca. Facendo buon viso a cattiva sorte, Sisto e Rosalia Osti accettano che il giovane contadino Vigetti corteggi le due sorelle maggiori con l'intento di sistemarne almeno una. Inizia un periodo di incontri con le due ragazze nel salotto di casa Osti, turbato però un giorno dall'arrivo improvviso di Francesca dalla città in cui è stata mandata a studiare.


Commento: 

Pupi Avati ha dimostrato nel corso delle sue opere di trovarsi a suo agio con le atmosfere della sua terra natia.  Abile nel costruire storie fatte di cuore, descrive il maschilismo e il machismo in una realtà di paese degli anni 30. Presente ancora una volta il grande amore di Pupi per le donne, vittime di tradimento, deluse dalla propria vita tuttavia disposte a perdonare sempre ogni tipo di adulterio. Incentrato nel periodo storico della dittatura fascista, l’uomo è visto come un’entità virile e individualista. La pellicola racconta in modo ironico la genuinità e la risolutezza di una generazione di donne pronte a tutto per la loro famiglia. Racconta la sua terra con una genuinità affascinante, molto semplice.  


L’amore contrastato tra sua nonna (figlia di proprietari terrieri) e il nonno (contadini) del regista emiliano è ben rappresentato dalle buone prove di tutti i protagonisti dove spicca una bravissima Manuala Morabito nei panni della sboccata moglie romana del fattore e un inaspettatamente intenso Andrea Roncato.  Sufficiente la prima interpretazione cinematografica di Cesare Cremonini. Una commedia dal sapore agrodolce, che porta con sé quel pizzico di malinconia per il proprio passato.  Un finale troppo sbrigativo, lo scarso sviluppo  nel approfondire il profilo interiore dei protagonisti oltre alla mancanza di veri e propri picchi narrativi né minano in parte il potenziale e il gradimento generale.  Resta comunque una pellicola godibile senza troppe pretese, che con spontaneità vuole raccontare ancora una volta l’abbraccio di Avati alla sua terra, alla sua famiglia. 


Pro.
Tecnicamente validissimo.
Genuino e sincero.


Contro.
Finale sbrigativo, caratterizzazione psicologica dei personaggi estremamente limitata. 



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