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domenica 1 gennaio 2012

Miracolo a Le Havre – Il cuore e l’intelligenza oltre le difficoltà economiche

USCITA CINEMA: 25/11/2011
REGIA: Aki Kaurismäki
SCENEGGIATURA: Aki Kaurismäki
ATTORI: André Wilms, Kati Outinen, Jean-Pierre Darroussin, Elina Salo, Evelyne Didi, Quoc Dung Nguyen

FOTOGRAFIA: Timo Salminen
MONTAGGIO: Timo Linnasalo
PRODUZIONE: Pandora Filmproduktion, Pyramide Productions, Sputnik
DISTRIBUZIONE: BIM Distribuzione
PAESE: Germania, Francia, Finlandia 2011
GENERE: Commedia, Drammatico
DURATA: 93 Min
FORMATO: Colore 



In concorso al Festival di Cannes 2011.


Trama: 

Marcel Marx, un ex scrittore rinomato e bohemien, volontariamente si trasferisce in esilio nella città portuale di Le Havre, dove la sua professione onorevole, ma non redditizia, di lustrascarpe, gli dona la sensazione di essere più vicino alla gente. Mantiene viva la sua ambizione letteraria e conduce una vita soddisfacente nel triangolo formato dal pub dell'angolo, il suo lavoro e sua moglie Arletty, quando il destino mette improvvisamente nella sua vita un bambino immigrato proveniente dall'Africa nera.




Commento:

In un perdio di crisi economica e sociale come quella che sta vivendo la nostra generazione "Miracolo a Le Havre" è una perla di inventiva e buoni sentimenti da non lasciarsi scappare. Personaggi veri, volti e situazioni di tutti i giorni si muovono in una fiaba moderna, quasi surreale dove una comunità, unita e compatta, offre il suo aiuto a chi è solo di passaggio: un miracolo per la nostra società. Un vero e proprio richiamo a valori che al giorno d’oggi sono quasi sbiaditi se non addirittura smarriti. Minimale nelle inquadrature, dove spicca una eccezionale fotografia che strizza l’occhio al retrò, la pellicola si dimostra un ottimo connubio tra un film sentimentale, un poliziesco e un film di denuncia politico/sociale. Affronta con la dovuta spensieratezza argomenti come la politica, la crisi economica e soprattutto l’immigrazione. Divertente ed elegante nel suo essere minimale nella realizzazione, ma ricco visivamente di contenuti e grandezza artistica. Un film agro-dolce e deliziosamente romantico, assolutamente da vedere.




Pro. 
Niente digitale. Torna la cinepresa che fu di Ingman Bergan in Fanny e Alexander.
Divertente, genuino, romantico, intelligente.
Le idee al servizio d’arte.

Contro.
 
Un film quasi perfetto.



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