USCITA CINEMA: 22/08/2013
GENERE: Commedia
REGIA: Max Mazzotta
ATTORI: Max Mazzotta, Lunetta Savino, Ninetto Davoli, Paolo Calabresi, Rita Montes
PRODUZIONE: 11 Marzo film
DISTRIBUZIONE: Whale Pictures
PAESE: Italia 2013
FORMATO: Colore
Trama:
Enrico Fiabeschi a Bologna ormai è solo. Anna, la sua ragazza storica, l’ha lasciato, non ha un lavoro per mantenersi, negli anni trascorsi all’università non ha concluso nulla, gli amici hanno preso ognuno la propria strada e lui sente che ormai la stessa città gli è estranea se non ostile. Si trova così costretto a tornare a casa, in Calabria, la sua terra natia.
Commento:
Enrico Fiabeschi torna al cinema. Dopo l'acclamato Paz, in cui il personaggio nato dalle tavole di Andrea Pazienza ha goduto di una attenzione ben più ampia di quella che Pazienza gli aveva effettivamente dato, Fiabeschi torna e gode di vita propria nel momento in cui si trova a dover fare i conti con ciò che effettivamente ha fatto della sua vita. Anna, la fidanzata storica che l'ha sempre mantenuto si è dileguata, e si trova addirittura a dover chiedere i soldi ad un amico per poter tornare dai genitori al sud.
Sradicato dal contesto universitario bolognese e trapiantato nella natia Calabria perde molto del suo mordente. Costretto a confrontarsi con il fallimento della propria vita arranca e sembra perdere linfa vitale. Se nel precedente Paz il contesto era ricco di fecondi elementi di contestazione, seppur a tratti fortemente ideologici e un tantino posticci (vedi il divertentissimo esame al Dams), l'evoluzione di Fiabeschi è in linea con disgusto e il rifiuto all'impegno che caratterizza i tempi recenti. In questa pellicola Max Mazzotta si misura sia alla sceneggiatura che alla regia, oltre che impersonando il protagonista, trovando proprio in queste nuove vesti i suoi limiti. Se infatti impersona in maniera perfetta il personaggio dello studente costantemente fuoricorso e costantemente mantenuto da qualcuno, grazie anche ad una strepitosa mimica facciale oltre che al phisique du role, è proprio a livello della scrittura che fallisce nel tratteggiare una crisi identitaria credibile. Completamente smarrito fuori dal suo ambiente naturale, rappresentando forse involontariamente il vuoto di prospettiva così fortemente caratteristico dei nostri tempi.
Sicuramente il film gode di alcune belle interpretazioni (vedi Lunetta Savino) e di molte trovate simpatiche (vedi la citazione de "Il Grande Lebowski") ma francamente patisce la mancanza di idee genuine, di guizzi comici realmente riusciti come anche nel delineare una crisi interiore che appare senza alcun tipo di profondità (poco credibile l'epifania che lo colpisce nel momento in cui individua la sua casa interiore).
Un vero peccato perché Mazzotta è un ottimo Fiabeschi tuttavia questo nuovo episodio dedicato alla produzione di Andrea Pazienza arretra nella capacità di tinteggiare le mille sfaccettature della sua produzione come molto meglio aveva fatto "Paz!" di Renato De Maria. Max ci piaci ma sulla sceneggiatura si doveva lavorare un po’ di più. Alla prossima. (di BettyBoy)
Pro.
- Immancabile per gli irriducibili di Pazienza.
- Max Mazzotta esilarante.
Contro.
- Fiabeschi sradicato da Bologna perde di mordente.
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